
Tra le varie testimonianze della nostra civiltà contadina, la trebbiatura del grano rappresentava un autentico ed emozionante rito d’estate che coinvolgeva tutti in una atmosfera piena di odori e sapori ormai estinti.
Dopo la mietutura, la trebbiatura, la pulitura del grano dalla paglia, avveniva in specifici luoghi dislocati nel territorio di Turi, “sobba l’ère”: da noi, l’aia era un spiazzo con grandi basolati in pietra calcare, dove affluivano i traini e i carri dei contadini ricolmi di fasci di grano, raccolti e riuniti in “Covoni”.
Prima dell’avvento della trebbiatrice meccanica, la frantumazione delle spighe di grano (o pisatura) veniva fatta utilizzando attrezzi in pietra di carparo. Questi attrezzi, legati con corde o catene “o valanzine”, erano trascinati da muli, asini o cavalli, i quali venivano fatti scorazzare sui fasci di grano stesi sull’aia. In questo modo la pietra e gli stessi zoccoli degli animali frantumavano le spighe di grano liberandone i chicchi; successivamente, “ u vendelère”, con l’ausilio del vento, menava in alto col forcone d i legno il grano battuto per separare i chicchi di grano dalla paglia.
Qualche anno addietro, all’interno della mia abitazione ho rinvenuto una pietra di carparo duro, lunga 50 cm, a forma trapezoidale con un buco all’estremità. Ho sempre pensato che potesse trattarsi di un peso o contrappeso, ma, giorni fa, durante una chiacchierata con l’ amico Ceccille Valentini( u pacciudde ndr), ho potuto accertare che quell’attrezzo e’ invece un’antica “pesère”. Ciccillo alla vista della mia “pesara” e’ immediatamente tornato come per incanto indietro nel tempo che fu, ricordando quelle emozioni che da bambino viveva durante la trebbiatura, quando lui per gioco, scorazzava “sobbe à l’ère” salendo proprio su una “pesara”, ; si ricordava della grande gioia provata quando si trovava sull’aia del compianto Donatuccio Giuliani (terraterre) che aveva acquistato una “pesère” nuova, molto più grande delle altre e quindi più comoda per starci sopra. Fino agli anni 50, era nota l’aia “du lamione” in via Cisterna di proprietà della marchesa.
Stefano De Carolis
pisatùra l’atto e l’effetto di battere, trebbiare il grano e simili / l’atto e l’effetto di pesare / ammina la pisatùra = preparare i covoni sull’aia; guidare gli animali trainanti il tufo / fig. il pestare.
pesè (pinsere) pestare, trebbiare il grano e simili pestandoli con i buoi, i muli, i cavalli; pesare
pesère (voc. long.) pietra calcare affiorante dall’argilla /sinonimo pìŝko accr. piŝkòne, grossa pietra
valanzine: piccolo legno a cui è legato l’animale in aiuto a quello centrale; è detto così l’animale stesso.
ll 26 e 27 giugno 2010 all’Agriturismo Amicizia, in agro di Cassano delle Murge (Bari) – Festa della Trebbiatura
