
Mancano 65 giorni alla Festa Grande e un vento di maestrale rinfresca l’aria. Sono trascorsi 4 giorni da una grandinata spaventosa per la grandezza dei chicchi grossi come mele, che hanno provocato danni a cose e ai raccolti, soprattutto nei territori di Conversano e Polignano.
l’Amministrazione ha impegnato dei fondi, circa 25.000 euro, per sistemare, in primis, il ricovero del carro trionfale, restaurato più di 13 anni fa dai F.lli Albano e dagli artisti Fabio Basile e Peppino Susca; la struttura in ferro e il sistema frenante sono stati sistemati lo scorso anno ; resta il recupero della parte lignea abrasa dal tempo e dall’incuria.
Il carro, si sa, è di proprietà del Comune; ad esso tocca la cura e la manutenzione.
il Carro trionfale è la ”macchina” scelta per i solenni festeggiamenti del Santo Patrono, come vollero i nostri padri.
La festa grande è soprattutto per il 26 Agosto, il giorno della ricorrenza della morte del Santo.
Marinuccio Di Venere ha accettato di continuare a pilotare i festeggiamenti civili.
un pò di storia del Carro
Il primo carro…
Il primo carro Carro Trionfale fu fatto costruire nel 1851 a Casamassima dal carpentiere Giovanni Leogrande. Fino allora si portava a spalla l’effigie del Santo; da quell’anno si inizia a portare in paese la Statua di Santo Oronzo ( un mezzo busto – “Sante ‘Ronze cuerte”) in processione sul carro Trionfale. Un restauro fu realizzato nel 1945 su progetto dell’arch. F. Schettini ; la parte pittorica fu affidato ad un certo don Michele di Bari. La raccolta fondi fu fatta da un comitato presieduto dall’ins. Domenico Valentini.
In seguito al deterioramento delle strutture lignee, nel 1912 fu necessario provvedere a lavori di parziale rifacimento del carro trionfale. Mancando la deliberazione comunale necessaria per la copertura delle spese, il debito (circa mille lire) fu pagato nel 1916 dal turese Giorgiolè, padre dell’ammiraglio.
Il carro trionfale fu ricostruito per la seconda volta per l’agosto 1971, sindaco Matteo Pugliese; struttura della carena in ferro della ditta Tria Francesco, con progetto dell’ing. com. Vito Lieggi; il rivestimento in legno massello fu affidato ai Flli Albano; i disegni furono realizzati dal maestro restauratore F. Turchiano con l’aiuto del figlio e il turese Memmo Carenza, appena diplomato all’Accademia delle Belle Arti; furono dipinti angeli sulla cuspide e medaglioni con scorci di Turi sulla fiancata; l’impianto elettrico fu realizzato dalla ditta Vincenzo Fiermonte. Il comitato presieduto da Valentini Vito Nicola contribuì con 6 milioni alla spesa; il resto di 4 milioni furono versati dal Comune.
L’attuale carro, del 1997 (come indica il cartiglio che dalla prua è stato poi posto sulla porta di accesso alla torre), è il restauro del precedente; il fasciame fu rivestito da compensato marino dalla ditta f.lli Albano diTuri e la parte pittorica fu restaurata da Fabio Basile e Giuseppe Susca. Sia nel 1971 che nel 1997 i lavori operati su Carro furono eseguiti presso l’Oleifcio Sociale ” S Oronzo” in via Rutigliano.
L’attuale carro viene conservato quasi interamente sotto una struttura in cemento fatta erigere appositamente presso il Cappellone di S Oronzo, vicino al cimitero. Prima la struttura lignea veniva smontata e rimontata in occasione della festa; tuttavia il ricovero è aperto da un lato; il progetto di chiuderlo del tutto per proteggere il carro dalle offese del tempo non è stato ancora portato a termine. (1)
(1) riferimenti
- “Turi Chiesa madre” di don Vito Ingellis
- periodico il “Paese”
- periodico ” sulle tracce” ;
- da leggere pag 67 del n. 11 dei quaderni del Centro studi, prossima pubblicazione, un articolo di Vito Sante Susca “il Carro nei miei ricordi”
