
L’estate, forse, incomincia a farsi sentire; mentre digito, il cielo è coperto di nuvole
La foto sopra è stata già pubblicata su un periodico turese “il Paese”; la ripropongo per aggiungere qualche particolare che conosco. La band era composta da giovani barbieri, tranne uno, che avevano in comune una forte amicizia e la passione per la musica; si riunivano per gli accordi e per suonare, gratuitamente, serenate ad amici o nelle feste. Tra i soggetti in posa, due, quello con la barba e quello alla sua sinistra, sono “infiltrati”.
Da sinistra in piedi:
- Enrico Lenato (banjo): negli anni ’50 si trasferisce a Chieri (To), dove sposa Nettina una simpatica piemontese; sarà “coiffeur pour dame” e avrà una figlia, Marina.
- Graziantonio Malena (banjo): (1907-1949) aveva la barberia in piazza Silvio Orlandi, di fronte ai VVUU; sposerà Maria Pugliese ed avrà 7 figli: Minguccio, Peppino, Ettore, Maddalena, Palmira, Vittorio ed Isa.
- Pierino Menelao, fratello di Peppino.
- Francesco Mallardi (cantante): la sua barberia era in via XX Settembre, dove ora la boutique Gate3; sposato avrà tre figli.
- Ciccio Gentile (contrabbasso): aveva la barberia in via Giuseppe Orlandi dove ora c’è il lotto gestito dal figlio Giacomo.
da sinistra seduti:
- Peppino Menelao (violino): la sua barberia era in via maggior Orlandi, dove ora è l’associazione Bersaglieri; sposerà Anna Albano, che aveva la merceria in via V. Orlandi, vicino a Rosa la “salenère”; avranno due figli: Paolo ed Ada.
- Luigi Gagliardi (batteria): celibe, aveva la “bottega” di barbiere in via maggior Orlandi sotto la casa del col. Stefanachi, padre di Michelina; accanto a “mèste Francische u uarmendère” De Tomaso.
- Domenico Palmisano (violino): (1908-1958), figlio di Giovanni e di D’Addabbo Giulia, nacque in via Putignano 104, divenne infermiere specializzato e prestò la sua opera presso il reparto di dermosifilopatia al Policlinico di Bari; il sabato, quando tornava dal lavoro, spesso si appartava in una stanza per suonare il violino, mentre gli adulti, donne da una parte e uomini dall’altra confabulavano; i nipoti in un’altra stanza sotto la guida della sorella Teresa imparavano a ballare al suon di un grammofono. Domenico era il sesto di undici fratelli/sorelle (Francesco, Laura, Pasquale, Vito, Leonardo,Teresa, Antonio, Nicola, Rocco e Oronzo); era prossimo alla laurea in Medicina quando morì per una cardiopatia.
La spiaggia di san Giovanni era l’unico fazzoletto di sabbia racchiuso in una insenatura a nord di San Vito frazione di Polignano a mare; dopo la guerra divenne “libera” per molto tempo; mi ricordo che gli adulti la frequentavano per le sabbiature: si coprivano di sabbia per combattere malattie reumatiche. Noi ragazzi, invece, ci divertivamo a nasconderci nei canneti rigogliosi all’interno della spiaggia, e nelle grotte; io usavo nascondere gli indumenti in vani scavati nella roccia posti in alto rispetto al calpestio.
