
Con l’aiuto della responsabile dell’archivio storico, Maria De Tomaso, proveniente dal CRSEC-Puglia, ho voluto conoscere documenti inerenti la realizzazione del campo Santo a Turi ed approfondire la tempistica e le modalità d’intervento durante il periodo 1835-1854 relativo al fenomeno infettivo del colera, che ha portato alla costruzione del cimitero dei colerosi.
Turi conserva ancora il cimitero dei colerosi. Sul cancello di accesso si legge un’epigrafe:
IN QUESTO LOCO
A’ MORTI DI COLERA
FUNESTA RICORDANZA
PER SUPERIORE COMANDAMENTO
FURON DATI GLI ESTREMI OFFICI DI SEPOLTURA.
O VOI CHE PASSATE
PREGATE DAL SIGNORE A TUTTI LORO
LA VITA DEI BEATI.
L’ANNO 1837
il 2 novembre, l’ Arciconfraternita del Purgatorio cantava decenni fa il «Libera me Domine» e pregava per tutti quegli infelici.
La realizzazione del campo Santo o cimitero nasceva in seguito
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