
Gen 20, 2015
Con la festa di S. Antonio abate e il 27° Concorso Nazionale del Fischietto in Terracotta, «Expo 2015 – Nutrire il mondo», Rutigliano, dopo Putignano con le Propaggini del 26 Dicembre scorso, apre i festeggiamenti del Carnevale.
Per questa edizione del concorso, sul tema «Expo 2015 – Nutrire il mondo», sono in gara 35 artisti provenienti da: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia e Veneto. La mostra sarà aperta al pubblico, con ingresso libero, fino a domenica 25 gennaio.
“Sand’Anduene maskere e suene” – “Sand’Anduene friske e suene”.
Una tradizione figulina che risale al Neolitico grazie ad abili artigiani locali che con l’argilla creano manufatti pregni di simbolismo satirico, ludico, caricaturale, l’usanza vuole che il 17 gennaio a Rutigliano tutti gli uomini regalino alle proprie donne il “Gallo-Fischietto” che è il simbolo della virilità e prosperità, chiaro segno d’amore; una specie di pegno d’amore , unione duratura, e, sempre tradizione vuole, che in questo giorno le donne non debbano cucinare per onorare Sant’Antonio Abate che protegge dal Fuoco (herpes zoster e altre malattie della pelle) e quindi le tavole rutiglianesi sono imbandite di ceci fritti, lupini, tarallini, sedani e frutta secca con un buon bicchiere di vino primitivo rosso.
E’ tradizione, anche, che sulla tavola vi siano braciole di cavallo e “mazz e grass” affogati in salsa di pomodoro.
Nel pomeriggio del 17 nella pineta gli animali vengono benedetti, infatti non a caso Sant’Antonio Abate è protettore degli animali domestici. Il Santo è rappresentato nell’iconografia sacra accanto ad un porcello.
La sera del 17 gennaio e ancora il sabato e la domenica successivi nel centro storico di Rutigliano è possibile ammirare ed acquistare i Fischietti in Terracotta che si trovano sulle bancarelle.
(tratto da un articolo di Diana Cocco )
leggi anche la Sagra 2012
http://www.turionline.it/2013/01/santantonio-abate-e-i-fischietti/#more-8504

Ago 26, 2014
Ricerca storica effettuata dal Cav.Stefano De Carolis di quanto avvenuto nel Comune di Turi nel 1921 e gli interventi delle autorità dell’epoca – dal Corriere di Puglia e Lucania (http://www.corrierepl.it/) Prefazione di Raffaele Valentini, Direttore Responsabile de “Il PAESE” di Turi E’ davvero singolare trovare nella storia di un piccolo paese del sud, la testimonianza di una cooperativa di consumi, di una cooperativa di lavoratori che insieme cercano non solo di difendersi dai processi economici in atto ma, soprattutto, di socializzare difficoltà comuni di vita quotidiana. Gente che cerca di partecipare da protagonista, con senso di solidarietà, allo sviluppo dell’economia e della ricchezza. Una crescita sempre più evidente, anche se ancora lenta, dati i tempi, già cominciata a partire dalla prima rivoluzione industriale in tutta Europa. La cooperativa di Turi, si muove sin dal 1908, con un comizio pubblico in Piazza del Sedile, strettamente sorvegliato dai Reali Carabinieri
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Lug 22, 2014

21 luglio 2014
Un personaggio, pur umile, diventa grande per la sua semplicità disarmante. Mancavano tre mesi per conquistare il nastro del centenario. Si è spento senza clamori, accarezzato dalla sua “compagna di vita” Poldina (sposa da 72 anni) e circondato dall’attenzione e dalle premure della figlia Palma e delle sue nipoti.
Agricoltore per professione, vivaista anche, trascorreva la sua vita tra i campi, la casa, la chiesa. Mente sempre lucida, conquistava chi lo avvicinava per onestà di pensiero, attaccamento alla famiglia e rispetto per tutti.
Salmodiava in Chiesa nei momenti liturgici ed amava cantare le canzoni del suo tempo giovanile.
Ho avuto modo di conoscerlo durante l’inverno di cinque anni fa; ne riportai una nota su questo blog.
clip musicale su You Tube

Gen 30, 2014

gennaio 2014
Simeone Maggiolini, classe 1931, figlio di Vincenzo e di Crescenza Busco, è un personaggio noto nel mio paese e non solo; la figura di Simeone si associa spesso alla DC turese e all’on. Aldo Moro: militante democristiano da giovanissimo, ha avuto la fortuna di essere divenuto amico prima dello statista e poi della sua famiglia. Durante le feste natalizie, mi ha mostrato alcune foto di famiglia e il
suo album di matrimonio, realizzato dal fotografo Guglielmi di Castellana; nel mentre, così commentava:
abitavo in via Martinelli 8, appartenevo ad una famiglia umile; mia sorella Filomena da giovane badava ai fratelli mentre frequentava la scuola di cucito di Crescenza Losacco e di taglio da Carmelina Gagliardi; mio fratello Vitantonio, dopo la quinta, lavorava presso il pastificio di Vincenzo Rossi ( già muratore) in via vecchia Rutigliano, accanto al molino di Pasqualino, quando era mugnaio Vincenzo Squicciarini.
Mentre scorro le immagini in bianco & nero, gli pongo domande e lui, come mosso da desiderio di raccontare, mi parla d’allora:
Era l’anno 1956, l’anno della “neve forte”, (A) facevo il bidello ad un Istituto scolastico di Noci, quando mi innamorai di
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