albero in rete
Il web è un mare magnum che offre a naviganti curiosi sempre nuove sorprese, è una ragnatela che avvolge chi vi entra. Se non ti lasci trascinare da illusionisti e furbetti, viaggiare nel web può soddisfare la tua curiosità e dare risposte a molte richieste.
C’è chi usa Facebook per cercare amici e compagni, chi inserisce foto, chi apre blog per esprimere pensieri. Io ho inserito il mio albero genealogico, per condividere relazioni, documenti, foto e quant’altro. E’ sufficiente che io inviti con una e.mail la persona interessata e questa potrà entrare nel sistema e partecipare a questo progetto affascinante. Ho inserito già 750 nomi legati tra loro da legami di parentela. Il tutto è partito dalla voglia di conoscere i legami parenterali tra i miei genitori entrambi con lo stesso cognome: Palmisano. Da questo, ne approfittai per risalire agli avi più lontani; ne venne fuori un albero genealogico che parte dal 1775 ed arriva alle generazioni presenti. Nel tempo ho aggiunto altri elementi (foto, articoli,documenti) all’albero genealogico, arricchendo l’inventario.
A proposito del cognome Palmisano si identificano perlomeno due ceppi originari, uno nella zona che comprende il barese, il tarantino e il brindisino, l’altro sul percorso che dal reggino, tramite il messinese, il catanese, Enna e Termini Imerese, arriva fino al palermitano e di lì ad Ustica. Chiaro esempio di concorrenza di derivazione multipla, da luogo ad una ridda di ipotesi, che varia a seconda della località. Il Ceppo siculo, probabilmente deriva dal nome della cittadina di Palmi (RC), ma potrebbe pure derivare dal nome greco Palmys o da un aggettivo tardo latino palmisanus, che dovrebbe significare portatore di palme. Il ceppo pugliese probabilmente ha più origini, data l’alta concentrazione e diffusione, l’ipotesi più probabile è che prenda il nome da un clan (la gens Mesia) che dovrebbe aver dato il nome a vari casali e toponimi, in Puglia e nel centro e sud Italia, o da una regione dalla quale sarebbero emigrati in modo abbastanza massiccio, come potrebbe essere la Mesia (nei Balcani) o la Misia (in Anatolia zona di Pergamo), esiste anche un’ipotesi più romantica che vuole che il capostipite fosse Paolo di Tommaso (Pali-Misani), principe epirota al seguito di Demetrio Reres che si distinse quale condottiero nella lotta contro i feudatari, che nel 1435 combatterono Alfonso d’Aragona dal quale Pali Misani venne investito del governatorato di Casale San Giorgio, poi chiamato Locorotondo il 20 maggio 1456. Tra gli uomini illustri di questa famiglia si ricorda il primo Sindaco di Locorotondo di nome Feliciano Palmisano che esercitava anche la professione di dottore in legge; Palmisano di Palmisano, l’arciprete Donato Antonio Palmisano procuratore dell’Università di Locorotondo. Nel 1613 Feliciano Palmisano divenne arciprete ed insignito della seconda dignità della Collegiata di San Giorgio Martire in Locorotondo; Nel 1821, il Regio Cancelliere don Giuseppe Giorgio Palmisano insieme ad altri concittadini, partecipò ai moti mazziniani promossi dalla Giovane Italia.
Rossi, Russo, Ferrari, Esposito, Bianchi, Colombo, Romano, Ricci, Gallo e Greco sono i primi 10 cognome più diffusi in Italia
In Italia, 3 345 persone hanno il cognome Palmisano ; Cognome presente in 434 comuni italiani. nell’elenco telefonico, i Palmisano sono presenti in 2639 in Italia, , 730 in prov di Bari, 84 a Turi e 334 a Locorotondo.
Palmisano è il 491° cognome più diffuso in Italia, presente soprattutto in Puglia, Lazio e Abruzzo
A Turi risiedono 270 Palmisano maggiorenni e rappresenta il cognome più diffuso. Due strade a Turi sono intitolate a Palmisano, che hanno sacrificato la loro vita nella grande guerra.
Attualmente esistono a Turi, oltre a quelli inseriti nell’albero, altre famiglie Palmisano forse appartenenti allo stesso ceppo di origine (bisogna risalire nel tempo per scoprirlo).
Per contattarmi, la mia e.mail è: palmigio@gmail.com